domenica 18 gennaio 2015

Miranda Priestley: portiamo tutti una maschera: quello che fa la differenza è il modo in cui si interpreta il proprio ruolo.

Ho sempre amato il teatro. Avrei potuto diventare un'attrice, ho anche frequentato dei corsi, ma non mi sentivo all'altezza. Qualcuno mi diceva che ero brava, chissà se era vero; francamente non me ne sono mai preoccupata: diventare un'attrice non era una mia priorità. 
Calcavo le scene solo perché adoravo l'idea di poter essere qualcun altro, chiunque all'infuori di me. Era una sensazione sublime, ma credo che farlo su richiesta, per lavoro, sarebbe diventato snervante, dato che vivevo la recitazione come un hobby e desideravo che restasse tale.
E poi non c'è certo bisogno di un palco per recitare: non recitiamo forse tutti, ogni giorno e in ogni momento della nostra vita? Ovviamente la maggior parte delle persone tenderà a negare questa evidente e sconveniente verità, ossia che la verità stessa è in realtà un ossimoro, una contraddizione in termini, giacché non solo ognuno percepisce la "verità " in modo diverso, ma soprattutto perché tutti portiamo una maschera: quello che fa la differenza è il modo in cui si interpreta il proprio ruolo. 
Sono giunta a questa conclusione quando ho guardato per la prima volta "Il Diavolo veste Prada".


Meryl Streep interpreta Miranda Priestley nel film "Il Diavolo veste Prada": nella foto in alto indossa la sua maschera da diabolica direttrice; in basso, la scena finale, quando per un attimo si toglie la maschera da Virago e si lascia andare in un dolce sorriso.


 Come tutti gli amanti del teatro,e prima di iniziare a studiare seriamente cinema, tendevo a pensare che i veri attori fossero quelli che recitano dal vivo, su un palcoscenico, come se il cinema fosse il cugino ricco e stupido del nobile e decaduto teatro. Ovviamente non è affatto così: si tratta semplicemente di due diversi modi di esprimere l'arte. 
Tornando a "Il Diavolo veste Prada", la prima cosa che mi viene da pensare è che c'è  tanto teatro in quel film, anche se non so in quanti l'abbiano colto.
Sono rimasta colpita dalla protagonista, la favolosa Miranda Priestley : lei sì che sapeva recitare il suo ruolo alla perfezione, con una tale classe che nessuno avrebbe mai potuto sospettare che quella della "Virago" fosse solo una maschera, una difesa per farsi strada con le unghie e con i denti in un mondo spietato, un modo per proteggere la sua intima natura e ciò che le era più caro al mondo, come le sue figlie. 
Nella scena finale, quando Miranda guarda la piccola dolce Andy, per un attimo si toglie gli occhiali e abbassa la guardia, abbandona le sue difese e sorride: per la prima volta, possiamo ammirare, anche se solo per pochissimi secondi, la vera Miranda. Ma si tratta di una frazione breve, perché subito rimette gli occhialoni sul naso, metafora della sua maschera, torna ad interpretare il suo ruolo, con la solita inestimabile classe. 
Confesso di essermi molto immedesimata in Miranda, anche se, purtroppo, non ho neanche la metà della sua classe e nemmeno un decimo della sua capacità di intimorire il mio prossimo: che peccato, se mi temessero, non sarei costretta ad ascoltare tante scempiaggini!
Son stufa delle persone che dichiarano di essere trasparenti, di non avere nulla da nascondere: tutti hanno qualcosa da nascondere, tutti indossano una maschera, solo che io ho il coraggio di ammetterlo, e amo le persone che, come Miranda Priestley, sono in grado di reggere il ruolo che hanno scelto, anche quando comporta delle sofferenze :  chi si proclama "una persona vera" o mente sapendo di mentire, oppure è talmente banale e superficiale da non avere lati nascosti, dei lati che permettiamo di scorgere  solo a pochi eletti
Citando un altro bellissimo film, "ho tanti strati, come le cipolle!". Proprio così, sono una Cipolla, esattamente come l'orco Shrek.  Badate, non una torta o una lasagna, anche loro hanno gli strati, ma gli orchi sono come le cipolle; ed io, che a volte sono un po' orco, rientro perfettamente nella categoria delle cipolle.
Forse come filosofa sono addirittura migliore che come attrice o come critica cinematografica!
Ma adesso basta farmi complimenti da sola, in genere tendo a buttarmi giù: finirò con l'avere una crisi di identità!

5 commenti:

  1. E' vero tutti noi abbiamo una maschera.
    Smascherarsi lo fanno in pochi...

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    1. Beh, infondo credo sia giusto mantenere una parte di sé segreta e riservata, soprattutto quando si è dpotati di un'anima sensible e fragile, e sono poche le persone per cui vale la pena di toglersi la maschera!

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  2. Tu post me recordó una frase de la película "V de Vendetta" que me gusta mucho:
    "Cuando llevas una máscara tanto tiempo, olvidas lo que hay debajo".

    ¡Feliz 2016 para ti!

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    1. Feliz 2016, perdone el retraso.
      "V de Vendetta" es un meravilloso film, puede ser che en mi cabeza, en mi subconsciente yo estaba pensando a la frase de esta pelicula, che no veo da muchisimo tiempo (perdone si estan muchos errores de gramàtica)

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  3. Es curioso lo de la frase de la película :)
    Y no te preocupes por la gramática, te entendí perfectamente ;)

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