martedì 21 marzo 2017

Il supereroe all'Amatriciana che commuove e convince!

 In Basso Claudio Santamaria e Ileina Pastorelli in una sequenza del film.


Inizio questa recensione citando me stessa, una frase che scrissi nella mia analisi del film "Il ragazzo invisibile" , film che mi ha tremendamente deluso:

"Ho sempre pensato che il cinema italiano, per superare la crisi in cui è piombato negli ultimi venti (diciamo anche trenta) anni dovrebbe compiere un "innovativo passo indietro": in altre parole, penso che dovremmo riscoprire le nostre radici e puntare sul nostro cinema, sul nostro vissuto, leggero ma anche drammatico"...

Beh, a quanto pare la mia "richiesta" è stata esaudita.
Lo chiamavano Jeeg Robot è il primo vero supereroe all'italiana, anzi all'Amatriciana, strettamente legato al nostro vissuto, con una trama plausibile, forse non perfetta in ogni punto ma in grado di farci immergere completamente nell'atmosfera, di farci respirare realtà e fantasia insieme in un connubio potente ma allo stesso tempo delicato e commuovente.
Un ragazzo "nato ai bordi di periferia", perdonate la citazione (Eros Ramazzotti - Adesso tu) , anzi ancor più in là, nella borgata di Tor Bella Monaca, legato alla piccola criminalità locale, durante una rocambolesca fuga cade letteralmente in un bidone di rifiuti tossici/radioattivi, e come vuole la tradizione del genere supereroico, invece di morire, dopo una notte di spasmi acquista una forza sovrumana.
Ovviamente il primo pensiero del ragazzo è quello di usare i suoi nuovi poteri per scassinare un bancomat prima e un furgone portavalori poi, ma la sua vita cambia improvvisamente grazie all'intervento di una stralunata, dolce e meravigliosamente fragile figura femminile, Alessia, figlia di un suo vicino di casa ricettatore, Sergio, che lo coinvolge in un "colpo sicuro". 
Ma questo genere di colpi si sa, non sono mai sicuri; tutto si conclude in un bagno di sangue, da cui esce illeso solo il nostro "eroe" Enzo Ceccotti, ribattezzato da Alessia Hiroshi Shiba, colui che può diventare Jeeg.
La ragazza, con evidenti problemi psichici dovuti a forti traumi, si è chiusa completamente nel mondo dell' anime Jeeg Robot d'acciaio, mondo da cui Enzo inizialmente vorrebbe rimanere fuori, ma il legame che stringerà con Alessia lo cambierà nel profondo.
Momenti di rude violenza si alternano a scene di immensa tenerezza, come quando Enzo aziona con la forza delle sue braccia la ruota panoramica di un parco giochi, per far "volare" la dolce Alessia, di cui il nostro eroe, ovviamente, si innamora.
Ma in una storia di supereroi che si rispetti non può mancare il folle supercattivo, Fabio Cannizzaro detto "lo Zingaro", un ex "vip" con la passione per Anna Oxa e Loredana Berté, che scopre e alla fine riesce ad ottenere gli stessi poteri di Enzo.
Purtroppo, ogni eroe nasce dalla sofferenza, che per Enzo è rappresentata dalla perdita di Alessia, scena che mi ha fatto letteralmente uscire dai gangheri: sei a due passi dai bidoni contenenti le sostanze che ti hanno dato i poteri, che ti costa provare a immergere la ragazza prima che muoia, al massimo sarebbe morta lo stesso! In ogni modo, si tratta di una perdita funzionale che permette all'eroe di emergere e trasforma definitivamente Enzo Ceccotti in Hiroshi Shiba. Non  caso, con le sue ultime parole Alessia invita Enzo a proteggere la gente e salvare il mondo, pronunciando con l'ultimo fiato che aveva in corpo la frase : "tu che puoi diventare Jeeg".
Enzo era infatti un "supereroe in gabbia", metafora trasposta simbolicamente dall'immagine del palloncino che prova a librarsi nell'aria ma resta bloccato dal soffitto trasparente del centro commerciale, e che vedremo salire alto nel cielo in una delle ultime sequenze, quando Enzo/ Hiroschi  compie il suo primo atto eroico, salvando una bambina da un auto in fiamme.
Il film termina con lo scontro tra il supereroe e il supercattivo e la scontata vittoria dell'eroe, creduto morto da tutti, cosa infondo vera: Enzo Ceccotti è morto, ed è nato Hiroshi Shiba, che indossa il passamontagna fatto ai ferri da Alessia che ha, ovviamente, le sembianze di Jeeg Robot.