martedì 8 marzo 2016

La Suffragetta Antifemminista


Una scena tratta dla film Disene Mary Poppins: al centro la signora Banks 
interpretata da Glynis Johns, mentre canta la canzone "Sister Suffragette" lasciando sgomente la cameriera Ellen (Hermione Baddeley) e la burbera tata Katty (Elsa Lanchester)



Ho già parlato ampiamente dei personaggi femminili Disney, ingiustamente accusati di essere "antifemministi" e di cattivo esempio per le bambine. Eppure, se si guarda attentamente, un cattivo esempio in effetti c'è: mi riferisco a Winifred Banks, personaggio del film Mary Poppins.
Potrà sembrare paradossale, eppure la signora Banks è forse l'unico personaggio realmente antifemminista creato dalla Disney; la vediamo apparire nelle prime scene come una suffragetta scatenata, che canta e incita le donne alla lotta. Sembra un personaggio carismatico e pieno di energia, ma  ahimé, giusto il tempo di ascoltare l'allegra canzone "Sister Suffragette" ed ecco svelata l'amara verità: Winifred è una donna estremamente sottomessa al marito, che molto  probabilmente si è unita alle suffragette per moda o perché si sentiva sola e trascurata da Mr Banks. 
Non ha alcuna voce in capitolo nella gestione della casa e dei figli, accetta a testa bassa tutti i rimbrotti del marito senza lamentarsi, e solo in sua assenza indossa la fascia da suffragetta, poiché "la causa manda in bestia il signor Bakns" (Cit).
A parole sembra tener molto alla causa, ma nei fatti pare che il movimento delle suffragette rappresenti per lei solo un diversivo, uno svago, un'occasione per uscire di casa  per trovare quella gioia che non riesce a trovare come moglie e madre.
Ma poi per fortuna arriva Mary Poppins a salvare  entrambi i genitori. Nel film "Saving Mr Banks" viene chiarito una volta per tutte che il vero compito della tata sia quello di salvare il padre, ma in realtà anche la madre aveva bisogno di essere "salvata", se pur per motivi diversi. Winifred trascurava i suoi figli, cercava la felicità al di fuori delle mura domestiche poiché in casa sentiva di non valere niente, di essere poco più di un soprammobile, e il movimento delle Suffragette le era necessario per sentirsi utile, attiva, viva.
L'influenza di Mary Poppins appare subito evidente nelle donne nella casa, talmente evidente da "sfuggire" alla nostra attenzione: siamo così concentrati su Mr Banks e la sua riluttanza a cambiare atteggiamento fino all'ultima scena, Quando Bert canta la meravigliosa canzone "A Man Has Dreams (The Life I Lead / A Spoonful of Sugar)" e Mr Banks inizia a capire. La scena del tragitto dalla casa alla banca è stupenda,  mi scappa sempre una lacrimuccia  quando inquadrano in primo piano il viso di Mr Banks: lo sguardo del bravissimo attore David Tomlinson ci fa capire perfettamente che lui "vede" per la prima volta la Cattedrale e il paesaggio attorno a sé; era la strada che percorreva tutti i giorni, eppure non l'aveva mai vista, mentre ora vede finalmente "più in là del suo naso".
Il cambiamento di Winifred non è evidente e "drammatico" come quello del marito, eppure, anche se in maniera quasi impercettibile, anche lei inizia un suo percorso, che la porterà ad evolversi come madre, ma soprattutto come donna: inizia a contraddire il marito quando questi sbaglia, lo redarguisce quando lui vorrebbe licenziare Mary Poppins e gli chiede: "sei sicuro di quello che stai facendo?", cosa che non avrebbe mai osato fare prima. 
Il percorso di Winifred arriva al culmine e nella scena finale dell'aquilone, quando, tra le note della splendida canzone Let's go fly a kite usa la fascia delle suffragette per dare una coda all'aquilone costruito dal marito: in quel momento Winifred smette di nascondersi, anzi sventola letteralmente la fascia  che teneva sempre accuratamente nascosta per non suscitare l'ira del marito, perché ormai è finalmente maturata come donna e come madre. La coda non completa semplicemente l'aquilone, ma è parte di esso, una parte importantissima, perché lei ora, finalmente, si sente parte della sua famiglia, non deve più nascondersi, non deve trovare un surrogato di felicità, perché la sua felicità è proprio lì, sotto il suo naso: ora anche lei lo vede, perché non ha più paura di essere sé stessa, sente di valere qualcosa ed è consapevole dell'importanza della sua presenza non solo come moglie e madre, ma come donna.

2 commenti:

  1. Ciao, nuova follower e blogger, approdo qui in questo bell'angolino solo adesso...approfitto per fare un invito ufficiale da me, cartacei in palio :-)
    http://ilcuoreinunlibro.blogspot.it/2016/03/vecchio-amico-3-libri-senza-tempo_4.html

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    1. Ciao, benvenuta! ^_^ Ti seguo già da tempo su facebook! adesso mi sono iscritta anche al blog! Se ti va sono anche su facebook, puoi aggiungermi agli amici o seguire la pagina! ;)

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