martedì 15 novembre 2016

i Medici: la miglior fiction targata RAI degli ultimi decenni

In alto, il cast della prima stagione de "I Medici".


Nonostante la riluttanza iniziale di alcuni spettatori, perplessi soprattutto dai continui Flaschback e da un tipo di recitazione ben lontana da quella a cui la fiction italiana si era abituata negli ultimi anni, la prima stagione de I Medici ha avuto ottimi ascolti da parte di diversi target di pubblico, raggiungendo ben 23 milioni di Italiani.
La serie è certamente il miglior prodotto targato Rai fiction degli ultimi anni, e a chi ha storto il naso per la recitazione algida di Richard Madden, rispondo solo che di sicuro il vero Cosimo de' Medici non si sarà rivoltato nella tomba, come avrà certamente fatto la povera Elisabetta di Baviera per l'interpretazione della Capodondi (per non parlare dell'unica e vera Sissi cinematografica Romy Schneider, perfetta sia per fattezze fisiche che per interpretazione).
Le fotografia e la ricostruzione della Firenze rinascimentale non ha alcuna pecca, la somiglianza fisica tra attore e personaggio storico a volte lascia a desiderare, ma l'ambientazione è quella giusta, il passaggio da vicoli malfamati, in cui la gente si bacia tranquillamente mezza nuda per strada hanno spiazzato i ben pensanti, ma la verità è che i nobili e i benestanti dell'epoca amavano frequentare i borghi e bordelli, abbandonare le buone maniere, dar sfogo ai loro istinti per poi tornare, come niente fosse nei quartieri da bene, ben vestiti e dimenticando presto dove avevano passato la notte prima, proprio come fece nella prima puntata il giovane Cosimo de Medici mentre era a Roma con padre e fratello. 
Ovviamente non ci è dato sapere se Cosimo ha davvero incontrato Donatello in un bordello nudo con un altro ragazzo, né che fosse davvero innamorato della lavandaia interpretata da Miriam Leone prima di sposare Contessina de Bardi; diciamo che tutto questo rientra nella sfera del plausibile, che la fiction permette di realizzare.
In troppi hanno storto il naso per le inesattezze storiche, e a costoro vorrei ricordare che questa è una semplice Fiction, e non una Docu-ficiton o un Documentario, e che tra le due cose corre la stessa differenza che c'è tra romanzo storico e romanzo storiografico (o più semplicemente Storiografia).
Documentario e Storiografia devono attenersi strettamente ai fatti, magari proponendo qualche aneddoto non accertato, ma di sicuro sempre attinente all'evento storico narrato. La fiction televisiva così come il romanzo storico invece, non devono per forza riportare i fatti così come sono avvenuti ma renderli avvincenti, avvinghiare ed appassionare lo spettatore/lettore allo schermo televisivo o alle pagine del libro, romanzando la vera storia, rendendola più avvincente o a tratti piccanti.
La scena in cui Contessina de'Medici fa il suo ingresso nella Signoria sul suo bianco destriero, che con i suoi zoccoli spalanca con la forza le porte della struttura, chiedendo e ottenendo l'esilio per il marito anziché la morte è stata sicuramente molto romanzata, ma a livello scenico è forse una delle più belle sequenze mai realizzate in una fiction.
La scena più scioccante per chi si aspettava una devota affinità storica, è stata l'omicidio degli uomini della famiglia Albizi, che nella realtà sono morti "tranquillamente" in esilio e non assassinati da mercenari al soldo di Cosimo come vediamo nella sesta puntata; la scena non è veritiera, ma visivamente è impeccabile, soprattutto perché mentre padre e figlio Albizi trapassano, Cosimo de Medici si trova nella cattedrale, col Sommo Pontefice che esalta le sue doti umane e morali, con la frase perentoria: "Cosimo de'Medici ha scelto la strada più lunga e difficile" .
Questa scena mi ha ricordato molto la sequenza de "il Padrino", di Francis Ford Coppola, in cui Michael Corleone, durante il battesimo del nipotino fa ammazzare tutti i suoi nemici, ed alla domanda del prete: "Michaele Corleone, rinunci tu a Satana?" , ad ogni: "Rinuncio!" pronunciato da Al Pacino vediamo un suo sicario uccidere a sangue freddo uno o più nemici. Scena e citazione visivamente e psicologicamente superba.
Confesso che però la morte di Lorenzo il Vecchio ha spiazzato anche me, dato che Lorenzo aveva moglie e figli quando è morto; una scelta che credo si possa spiegare solo con la mancata disponibilità da parte dell' attore Stuart Martin. Probabilmente suppliranno a questa "imperfezione storica" facendo saltar fuori figli o matrimoni segreti del defunto Lorenzo, o semplicemente ci si concentrerà esclusivamente sulle vicende strettamente legare a Cosimo e ai suoi discendenti, dato che sua nuora Lucrezia ha annunciato proprio durante i funerali di essere incinta, e che hanno intenzione di chiamare il loro primogenito Lorenzo, come il "defunto" zio.
Confermo dunque il giudizio "frettoloso" dato dopo aver visto solo le prime due puntate: i Medici è una serie che non delude e che merita di essere seguita. Attenderò le successive stagioni con ansia.