sabato 1 novembre 2014

Fuliggine e il segreto della notte di Ognissanti (Seconda parte)

 foto dal web (fonte sconosciuta)



I mesi che seguirono, furono i più lieti della vita di Fuliggine: si sentiva finalmente amato, e in poco tempo, da scheletrico micino malaticcio si era trasformato in un bel micione paffutello. Merito non solo del cibo, ma soprattutto di coccole e affetto, che si sa, sono il cibo dell'anima.
L'estate trascorse serena. L'inizio della scuola fu un po' triste, perché i suoi nuovi amichetti avevano meno tempo da dedicargli; tuttavia, non passava giorno senza che i ragazzini andassero a fargli visita, anche se il tempo iniziava a non essere più bello; anzi, con l'inizio dell'autunno la piccola "ciurma" divenne ancora più premurosa nei confronti del loro amico pelosetto e , preoccupati dal freddo incombente, gli costruirono anche una bella casetta, un rifugio sicuro dal maltempo. Era solo una scatola di compensato colorata e piena di adesivi, che non l'avrebbe certo protetto da pioggia, vento e intemperie, ma a Fuliggine sembrava una reggia: la sua prima casa, costruita dalla sua prima vera famiglia.
Il mese di ottobre volgeva oramai al termine, la città aveva qualcosa di diverso, Fuliggine non sapeva spiegarsi bene cosa, ma lo percepiva; e non era perché le vetrine si riempivano di zucche e teschi, si trattava di qualcosa di molto più profondo, che sicuramente agli umani sfuggiva.
L'ultimo giorno di ottobre, i bimbi non si recarono tutti insieme da lui come facevano di consueto: passarono solo Mimmo e Gilda ma la visita fu più breve del solito.
"Scusaci sai" - fece Mimmo accarezzandogli il capino - "ma oggi non possiamo restare con te: stasera c'è una festa in maschera a casa di un compagno di scuola di mia sorella e dobbiamo prepararci".
Alquanto deluso, Fuliggine entrò nella sua scatola e schiacciò un pisolino. Quando si svegliò era ormai calata la notte e notò subito che gli umani erano più strani del solito: Vestivano in modo bizzarro, bevevano più del normale, emettevano strani versi. Fuliggine non si sentiva tranquillo, e decise di farsi un giretto: non l'avesse mai fatto! 
Mentre attraversava fu investito senza pietà da un pirata della strada, che nemmeno si fermò a soccorrerlo, anzi, da come accelerò, Fuliggine ebbe il forte sospetto di essere stato investito di proposito.
Purtroppo molti umani cattivi amano investire i gatti neri per sciocche superstizioni, specie quelli che non conoscono la vera natura e il significato profondo della notte di Ognissanti e non sanno a cosa vanno incontro commettendo cattive azioni in una notte così sacra.
Quando Fuliggine riaprì gli occhi non si trovava più per strada: in realtà non si trovava nemmeno sulla terra: non era in alcun luogo.
Era circondato da una strana nebbia chiarissima e soffice come nuvole, dalla quale non si scorgeva nulla.
Fuliggine, che in tutto quel candore spiccava come una formica nello zucchero, si sentiva fuori luogo e spaventato.
"Non avere paura, qui sei al sicuro!"
Fuliggine rizzò le orecchie e guardò nella direzione da cui proveniva quella strana voce zuccherosa; ad un primo sguardo,davanti a lui c'era solo una distesa di nuvole, ma poi, fissando più attentamente, notò due piccole luci azzurre, che si facevano sempre più grandi e luminose.
Dalla coltre di nubi uscì soave una bellissima micetta bianca, dal pelo lungo e soffice e due grandi e intensi occhi azzurri.
Era la gattina più bella che avesse mai visto! Avrebbe voluto dirle qualcosa, ma si sentiva come una statua di ghiaccio, così restò immobile a fissarla estasiato.
"Tu devi essere Fuliggine, vero?"
"M-mi conosci?" Riuscì a dire con voce tremula il nostro micio.
"Ma certo, io conosco tutti i gatti della Terra!" Rispose la gattina, accomodandosi di fronte a lui e iniziando a leccarsi la zampina per pettinarsi meglio il suo lungo e luminoso pelo.
"Oh, ma che sbadata, dove ho lasciato le buone maniere? Non mi sono nemmeno presentata! Mi chiamo Twinkle, e sono uno spirito guida."
"S-s-s-spirito? che stregoneria è questa?"
"Mah, non so dirti se si tratta di stregoneria o di altro. So solo che sono qui, e sono qui per te"
Fuliggine era sempre più spaventato e confuso.
"Suvvia dolcezza - riprese la gattina continuando a lisciarsi il pelo -  ti ho già detto che non hai nulla da temere. Mi spiace essere proprio io a ricordartelo ma, ehm... ti sei accorto di essere morto, vero?"
"M-m-m-morto? coma sarebbe, mi stai dicendo che sono morto? ma allora come..."
"Certo che sei morto!" - Lo interruppe la micia "E non potevi scegliere giorno migliore! Non sai che se un gatto muore nella notte di Ognissanti è destinato a grandi imprese?"
Fuliggine era talmente confuso e sotto shock che non riusciva nemmeno a fare domande. Twinkle, che aveva già visto la stessa scena migliaia di volte, anticipò ogni suo quesito, esponendogli dettagliatamente la situazione.
"Vedi mio caro, su noi gatti e sui nostri poteri circolano molte leggende, alcune delle quali sono vere, altre pure fandonie. Ma c'è qualcosa che neanche gli umani sanno, ed è meglio che continuino ad ignorarla: quando un gatto muore nel corso della notte di Ognissanti, la sua anima non va nel posto dove vanno tutte le altre anime feline, ma è destinato a diventare uno spirito."
"Quindi" - fece perplesso Fuliggine - "Anche tu sei morta in una notte di Ognissanti?"
"Oh no, io appartengo ad una classe di spiriti superiore, ma è troppo lunga da spiegare e non rientra nei miei compiti. La mia missione consiste semplicemente nel guidarti verso il tuo destino."
"Cala, cala Twinkle! Non è affatto detto che tocchi a te!"
Improvvisamente dal nulla apparve un'altra figura: era un altro gatto, ma completamente diverso da Twinkle. Era molto più grosso, di un colore arancione molto acceso con delle striature un po' più chiare e due piccoli ma intensi occhi di un colore verde gelido, che incutevano rispetto e timore.
"Sta a lui scegliere cosa diventare, e tu non hai il diritto di condizionarlo con le tue smancerie, smorfiosa!"
Twinkle, che si sentiva evidentemente superiore al grosso gatto arancione, non rispose alla provocazione, limitandosi a commentare : "Chi non muore si rivede, eh Joke? Fuliggine, scusalo per le sue maniere un po' rudi, ma fanno parte del suo fascino. Lui è Joke, il mio collega spirito guida ed è qui a farti una proposta"
"Una proposta che non potrai rifiutare!" Disse Joke con tono minaccioso. Fuliggine si fece piccolo piccolo, tanto che il gattone arancione scoppiò in una fragorosa risata.
"Calmati, sto scherzando! Volevo solo fare la mia entrata ad effetto!" Esclamò Joke, tutto soddisfatto. "La bella pupa ti ha già esposto la situazione, ora tocca a te scegliere!"
"Scegliere cosa?" Chiese Fuliggine sempre più in preda alla confusione
"Il tipo di spirito che desideri diventare." - Intervenne Twinkle - "Vedi Fuliggine caro, esistono due tipi di spiriti felini: i guardiani, miei discepoli, destinati a proteggere gli umani, e gli spiriti burloni, allievi di Joke, che si divertono a fare scherzetti, come nascondere le chiavi o la patente per poi farglieli ritrovare dopo anni, solo per il gusto di farli impazzire."
"E che delizia vederli mentre si disperano! ma la vera goduria è quando ritrovano tutto dopo aver rifatto i documenti, si mangiano il fegato dalla rabbia, ah che soddisfazione! E' una sensazione indescrivibile, la devi provare figliolo!"
"Adesso sei tu che vuoi condizionarlo!" Tuonò Twinkle, emettendo un suono talmente acuto da sembrare il richiamo un pipistrello. "Accidenti, ci sono cascata di nuovo, sai che odio la mia voce quando grido e mi hai provocato solo per mettermi a disagio, brutto gattaccio dispettoso!"
La sua voce dolce e zuccherosa infatti si trasformava in un suono stridulo e fastidioso quando alzava la voce e Twinkle, che aspirava alla perfezione assoluta, detestava la sola idea di avere un difetto come tutti gli altri. E più si arrabbiava, più Joke se la rideva sotto i baffi.
Fuliggine si divertiva un mondo a vedere i due spiriti guida battibeccare tra loro; iniziava a sentirsi sempre meno confuso e più consapevole del suo potenziale: aveva tra le zampe la possibilità di farla pagare a tutti quegli umani che erano stati cattivi con lui! Seguendo Joke li avrebbe fatti impazzire, però... 






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