lunedì 20 aprile 2015

Il "buon" mugnaio Antonio...

La pubblicità fa parte dei mezzi di comunicazione di massa esattamente come il cinema, la televisione, il fumetto e via discorrendo.
Spesso si tende a classificarla tout court come qualcosa di cattivo gusto, un mero espediente che ha come unico fine persuadere, con ogni mezzo, il malcapitato utente ad acquistare il prodotto pubblicizzato. Il che è assolutamente vero, ma ciò non toglie che anche la pubblicità può essere una forma d'arte, quando è realizzata da validi professionisti in grado di unire l'interesse dell'azienda al buon gusto, non limitandosi a lanciare messaggi banali e semplicemente persuasivi, ma proponendo contenuti in grado di offrire ai fruitori uno spettacolo godibile e denso di significato. Esiste addirittura una sorta di "festival", THE INTERNATIONAL RANDPRIX ADVERTISING STRATEGIES , in cui si assegnano premi alle migliori pubblicità dell'anno,  che ha lo stesso valore di un Emmy per la televisione o di un Oscar per il cinema.
Ora, chi segue da tempo il mio blog, sa che cerco sempre di proporvi il mio punto di vista in modo tagliente e divertente. Non voglio tediarvi parlando di pubblicità particolarmente rilevanti da un punto di vista estetico, né soffermarmi sulle splendide pubblicità di "Carosello"; piuttosto, preferirei cercare di strapparvi un sorriso proponendovi il mio punto di vista sulle recenti pubblicità del Mulino Bianco, che hanno come protagonista Antonio Banderas.

 Antonio Banderas e la gallina "Rosita" in una recente pubblicità del Mulino Bianco - Barilla

 
il piccolo mugnaio bianco, protagonista delle pubblicità del Mulino Bianco negli anni 80.


Per correttezza devo fare una premessa: credo che la campagna pubblicitaria che vede protagonista Antonio Banderas sia inferiore come qualità e contenuti solo a quella del Piccolo Mugnaio Bianco degli anni 80.
La pubblicità degli anni 80 rappresenta un vero e proprio gioiello, quei brevi corti animati, il minuscolo innamorato che non riesce mai a farsi notare dalla sua bella Clementina: una trovata geniale, una delle migliori pubblicità italiane in assoluto. 
Quando il piccolo Mugnaio fu sostituito dall'allegra famigliola, che vive in un mulino isolata dal mondo, dove sono sempre tutti di buon umore, la mammina si alza alle 4 di mattina per riscaldare le brioches ai pargoli e dà un bacio al marito che va a mantenere tutti mentre il nonno aggiusta le biciclette in garage, ho provato una tremenda sensazione di fastidio per tutta quella falsa e nauseabonda famiglia perfetta e felice; credo mi siano anche venute 3 o 4 carie, non perché comprassi più merendine, ma per tutto lo zucchero che la famiglia perfetta spargeva dal televisore!
Invece con l'arrivo di Antonio Banderas ho finalmente ripreso a sorridere guardando le pubblicità del Mulino Bianco. Non più famigliole false e fastidiose, ma finalmente un pezzo di Marcantonio che nonostante gli anni è sempre un gran bel vedere, con quella voce inconfondibile e quell'aspetto che mi fa tremare le gambette, per di più tutto sporco di farina che prepara pane e biscotti, passeggia sotto la pioggia togliendosi la maglietta ma lasciando la bianca canottiera che diventa trasparente e che per giunta ama gli animali e parla con loro: ma cosa volere di più dalla vita? Vederlo nelle vesti di mugnaio ai miei occhi lo rende più sexy, non meno virile! Anche perché, gli anni passano e non potrà essere "Zorro" per sempre!
Ho sentito molti lamentarsi e irridere le sue conversazioni con la gallina Rosita, e non ne vedo la ragione: cosa c'è di male a parlare con una gallina? Anche io parlo con gli animali, specialmente con gatti e piccioni, e loro mi ascoltano, sapete? Sarà un tratto ereditario, poiché mi hanno raccontato che la mia bisnonna parlava sempre con la sua gatta e con la sua gallina, che era per lei ben più di un semplice animale da cortile: la metteva in grembo e le raccontava la sua giornata, le sussurrava i suoi segreti, erano tenerissime! Avrei tanto voluto conoscere questa bisnonna, saremo andate di sicuro d'accordo, e scommetto che il bell'Antonio sarebbe piaciuto anche a lei. Ma almeno ho conosciuto mio nonno, l'uomo migliore del mondo, il più dolce della terra, che parlava con i cani e con i piccioni, a cui preparava il pappone di latte: erano diventati talmente amici che mangiavano direttamente dalle sue mani. Verrò da una famiglia "strana, atipica", ma ne vado fiera!
Inoltre trovo le "conversazioni" tra Antonio e Rosita particolarmente gradevoli; mi è rimasta impressa la frase "Non accontentarti di un Galletto qualunque", uno splendido doppio senso, in cui Galletto sta ad intendere sia il biscotto pubblicizzato che il galletto spocchioso, che fa soffrire e "sospirare" la povera Rosita. Credo possa essere un bel messaggio anche per le ragazzine, un invito a non concentrare le proprie attenzioni sul ragazzo sbagliato, a non accontentarsi e cercare "quello giusto" (o "quella giusta", perché il discorso vale anche per i maschietti!).
Il doppio senso misto ad un po' di malizia è tipico di tutte le pubblicità, è voluto, eppure mai volgare.
Paragonerei le pubblicità di Banderas ai cioccolatini al peperoncino: a tratti dolci, ma fondamentalmente molto, ma molto piccanti! Cosa che ha notato il bravissimo comico Maurizio Crozza, che ci ha offerto delle imitazioni meravigliose del bell'Antonio al mulino! E' proprio questa malizia mal celata ma che non trascende mai nello squallido a rendere queste pubblicità meravigliose! Certo, il Piccolo Mugnaio Bianco era meglio, ma dato che non si può tornare indietro, mi godo l'attuale "mugniaio  bello e goloso" .



2 commenti:

  1. Sai, tutto sommato queste pubblicità di Antonio Banderas mi fanno ricordare quelle vecchie pubblicità degli anni '90.
    Però hai ragione, le originali del Mulino erano superiori.

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  2. Ciao Marco, è un piacere notare che mi segui sempre! Grazie di tutto!

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