lunedì 2 febbraio 2015

Peppino e la bella Elvira (seconda parte)




illustrazione di Cristina Sugamele


 Illustrazione di Chiara Nastro

Per ben tre anni, Peppino girò il reame in lungo e in largo, ma nessuno aveva mai sentito parlare di questa bella Elvira.
Sfiduciato, stanco e affamato, stava sfiorando l’idea di arrendersi; come se non fosse già sufficiente il suo umore a rendere cupa l’atmosfera, d’improvviso un lampo  squarciò l’orizzonte, e un fortissimo tuono annunciò l’imminente temporale.
Fortunatamente nelle vicinanze vi era una locanda, in apparenza abbandonata, ma Peppino, non avendo nulla da perdere, si avvicinò in cerca di riparo.
“C’è nessuno? Per favore, aprite, sono un viaggiatore stanco e affamato ed ho bisogno di un rifugio in questa notte di tempesta.”
Un uomo di mezza età, con due grossi baffoni arricciati e la testa tonda e pelata saltò fuori come un ragnetto dal buco, alzò la sua lanterna e con voce tremante disse: “Oh bel giovane, perché volete morire? Sarete anche forestiero, ma avrete di sicuro sentito parlare di questo luogo maledetto!”
“Veramente no!” Rispose Peppino più stanco che spaventato.
“Ma come no?” riprese il signore dai grossi baffi : “Tutti sanno che questa locanda di notte è dimora di fantasmi e che coloro che hanno osato restare anche solo una notte sono stati ritrovati morti il giorno dopo; persino io che sono l’oste ho paura di dormire nella mia stessa locanda!”
“Oh, sciocchezze! Da bambino ho riso in faccia ad una strega, figuriamoci se temo gli spettri! E poi, se ci sono davvero i fantasmi tanto meglio, mi terranno compagnia, ho sofferto tanto la solitudine negli ultimi due anni! La prego, buon uomo, mi lasci restare, mi prendo ogni responsabilità e a lei lascerò questa borsa piena di monte d’oro.”
“Ma siete così giovane, bell0 e a quanto vedo anche ricco: perché volete morire?”
“Stia tranquillo, non morirò di certo! Pensi solo a prepararmi una bella cena, perché sono a dir poco affamato, e poi, se ha paura, mi chiuda pure dentro. Domattina di buon ora verrà a svegliarmi”.
Data l’insistenza del giovane, e la quantità d’oro che gli era stata offerta, l’oste acconsentì. Preparò la camera e la cena e poi sparì nella notte.
Rimasto solo, Peppino si sedette a tavola.
“Pancia mia, fatti capanna!” Esclamò afferrando una bella coscia di pollo. Ma proprio mentre stava per dare il primo morso udì una voce in lontananza:
“Che faccio, mi butto?”
“Buttati e buon pro ti faccia!” Rispose Peppino
POUF! Subito un piede cadde sul tavolo.
Senza scomporsi, Peppino si limitò a dire: “Ma tu guarda che maleducazione: piedi a tavola mentre uno sta mangiando, bah!”
E provò nuovamente ad addentare il suo cosciotto, quando, di nuovo la stessa voce:
“Che faccio, mi butto?”
“Uff, che seccatura: ho detto, Buttati e buon pro ti faccia!”
POUF! Ecco l’altro piede.
“Ho capito, qui si va per le lunghe eh?” Fece Peppino senza scomporsi.
Per tutta la sera si ripeté la stessa scena: Peppino che provava ad addentare il suo cosciotto, la voce che poneva sempre la stessa domanda, Peppino rispondeva e un pezzo di corpo umano cadeva sul tavolo.
Quando finalmente fu il turno della testa, tutti i pezzi si ricomposero e apparve una figura dalle sembianze umane sopra al tavolo. Era un bell’uomo con i baffi da sparviero e abiti nobiliari, in perfetto stile shakespeariano.
“Oh, finalmente, abbiamo finito? Me lo fai mangiare questo cosciotto? anzi, già che ci sei, vuoi favorire?”
Il fantasma scoppiò a ridere, sorpreso e affascinato più che dal coraggio dalla simpatia e spavalderia del giovane.
“Grazie Peppino, mi hai salvato! Ero stato maledetto da una strega e condannato a infestare questa locanda fino a quando qualcuno dal cuore puro e l’animo coraggioso avesse lasciato che i miei pezzi si ricomponessero.”
Il Giorno seguente, l’oste aveva paura di aprire la locanda, temendo di trovare Peppino morto dallo spavento, come tutti prima di lui. Ma al suo arrivo ebbe una stupenda sorpresa: trovò il ragazzo tutto allegro alla finestra che gli faceva dei cenni affinché si affrettasse ad aprirgli la porta.
“Non posso crederci, che piacere vedervi sano e salvo!” Esclamò l’oste abbracciando il coraggioso ragazzo.
“Stia tranquillo signore: era un buon fantasma dopotutto! Ha detto che la maledizione è stata spezzata e che quindi da ora in poi tutti potranno pernottare tranquillamente nella sua locanda.”
Detto ciò riprese il suo cammino senza una meta precisa; ad un certo punto, sentì il desiderio di fumare e prese una sigaretta, ma appena accendeva il fiammifero, sentiva qualcuno che  soffiava alle sue spalle, spegnendolo.
Peppino si girò e non c’era nessuno.
“Bah, sarà uno scherzo della mia immaginazione”. Ritentò e nuovamente un soffio spense il cerino.
“Ah, ma allora non sto sognando, c’è qualcuno qui: è questa la riconoscenza per averti liberato? È vero che son ricco, ma anche i fiammiferi hanno un loro costo, se me li spegni tutti è un bello spreco!
A quel punto si sentì  una sonora risata e il fantasma si manifestò.
“Sei una forza!” Disse ridendo fino alle lacrime il fantasma: “ Non posso proprio farti nemmeno un po’ di paura, eh?”
“Dovresti conoscermi oramai!” Fece Peppino.
“Già, sei un gran bel tipo! Ed è proprio per questo, oltre che per gratitudine, che ho deciso di aiutarti: puoi smettere di girare invano, so dove si trova la tua bella Elvira.”
“Davvero?” Chiese Peppino col cuore colmo di emozione.
“Certamente! Caso vuole che la strega che mi maledisse è la stessa che ha maledetto te. Se vuoi trovare la tua bella Elvira devi andare verso Ovest, fino alla Montagna Nera. Segui il sentiero e troverai un vecchio castello.”
“Oh, grazie, vado subito!” Disse impaziente Peppino.
“Aspetta, non così in fretta: sappi che la strega è molto furba e ti starà di sicuro aspettando. Appena arriverai ti offrirà di tutto: cibo, vino, fumo, ma tu dovrai sempre rifiutare, perché sarà tutto avvelenato. Dovrai stare molto attento perché farà di tutto per impedirti di coronare il tuo sogno d’amore.”
“Grazie di cuore: l’avevo detto che sei un buon fantasma! Che tu possa da ora in avanti riposare in pace”.
Il fantasma sorridendo svanì per sempre.

7 commenti:

  1. Dovresti fare una serie di storie come questa, cioe' di recupero e rielaborazione di vecchie favole/fiabe, e metterle su supporto cartaceo. Probabilmente questo e' il lavoro che stai portando avanti con la rivista, ma perche' non pensare a qualcosa di totalmente tuo? :)

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  2. in effetti è ciò che vorrei fare! solo che non ho i soldi per autoprodurmi ed è difficile trovare editori interessati...Oltre a questa ho tantissime storie della tradizione popolare, mi piacerebbe davvero vederle tutte raccolte in formato cartaceo un giorno!

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  3. Ciaooo!!! Sono una nuova follower e a dir la verità ero capitata sul tuo blog per sbaglio :P ma l'ho adorato da subito, vuoi la grafica bellissima e la presentazione ancora più fantastica...insomma, mi sono iscritta subito! poi mi sono imbattuta in questa storia, e ho letto la prima parte...beh mi è piaciuta molto! Anche perchè il nome del personaggio è davvero strano! Penso che tu abbia del talento, e non te lo dico tanto per dire, bada bene! è proprio come è strutturata la storia e anche lo stile che mi fa dire ciò !! Ma ora la pianto di parlare a vanvera, scusami!
    Un abbraccio e a presto, se ti andasse di passare da me saresti la benvenuta! Buona fortuna con i tuoi racconti @_@

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  4. Grazie mille Nora, sono senza parole, davvero! Innanzitutto apprezzo la sincerità, sono contenta che tu sia capitata sul mio blog! Jung diceva che non esistono coincidenze! Grazie mille per i complimenti, mi impegno sempre al massimo, mi butto anima e corpo in tutto ciò che faccio, e quindi mi fa paicere se i miei sforzi servono a qualcosa! Per quan to riguarda la grafica del blog, sto ancora imparando i trucchi del mestiere, per fortuna molte amiche blogger più esperte mi danno delle "dritte" di tanto in tanto! ricambio l'abbraccio forte! certo che passerò da te!

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    1. grazie a te, e si, jung aveva proprio ragione!!! Iolanda, si vede che ci metti il cuore in quello che fai, e ti auguro davvero la realizzazione del tuo sogno :-)
      Ahhh che brava, io non so da dove incominciare, faccio davvero schifo (e no, non sto scherzando XD)
      Ora la pianto davvero, giuro!

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    2. Si è vero, ci metto il cuore...infatti ho un po' abbandonato il blog ultimamente poiché, per problemi personali non nho avuto la forza di scrivere, non in modo recente...ma a breve pubblicherò finalmente la terza parte di questa storia! scusate se vi ho fatto aspettare tanto...

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  5. Sto per pubblicare la terza parta, scusate se vi ho fatto aspettare!

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