illustrazione di Isa Bancewicz
Matrioska non è una storia come le altre: è una sorta di “esperimento
narrativo”, un racconto “sui generis” che per me rappresenta una sfida, in
quanto molto lontana dal classico schema
narrativo canonico riscontrabile in tutti gli altri miei scritti.
Non vi è una cronologia precisa, non ci sono personaggi ben
delineati né una sequenza di fatti : in poche parole non c’è trama solo una
protagonista di cui non sappiamo praticamente nulla. Matrioska non ha un nome,
o meglio, a noi non è dato saperlo; è una ragazza come tutte le altre, che ama
scrivere i suoi più intimi pensieri in un diario, e quindi non conosciamo i
fatti, ma solo il suo personale punto di vista.
Non c’è inizio e non c’è fine: solo una sorta di pensieri in
libertà di una ragazza qualunque, senza età e senza alcun riferimento alla sua vita reale. Possiamo
immaginare che sia abbastanza grande da appartenere ancora alla generazione del
diario cartaceo, ma non possiamo averne la certezza, poiché potrebbe anche
scrivere queste cose sul suo pc in formato word.
Ho deciso di buttarmi a capofitto in questo “esperimento
narrativo” senza alcuna presunzione, col solo obiettivo di provare a calarmi
nei panni di “un’estranea” poiché nemmeno io, che sono l’autrice, so chi sia in
realtà Matrioska; lo scoprirò io stessa
col tempo, man mano che i vari aspetti della sua personalità verranno a galla,
pagina dopo pagina e lettera dopo lettera.
Da qui il nome Matrioska: la scopriremo tutti insieme poco a
poco, ogni volta un po’ più in profondità.
Nessun commento:
Posta un commento