mercoledì 7 marzo 2018

Al tuo fianco, sempre - il mio primo romanzo


in alto la copertina del libro, edito da Delta 3 edizioni 
http://www.delta3edizioni.com/bookshop/

Cari lettori, scusate se sono sparita per più di 2 mesi: questo è il mio primo post del 2018, ho deciso di condividere con voi la mia gioa per la pubblicazione il mio primo libro, un romanzo storico intitolato "Al tuo fianco sempre" , una storia a cui tengo particolarmente poiché non si tratta di mera fantasia, ma della bellissima storia d'amore dei miei nonni materni. Il libro è edito da Delta 3 edizioni ed è ordinabile on line e nelle migliori librerie.
Ma questa non è l'unica novità: sto pubblicando su wattpad un altro romanzo che ho deciso di mettere on line per permettere a tutti di leggerlo: chi mi segue da tempo sa che sono una nerd e da alcuni post avrà capito che mi sta a cuore combattere ogni forma di bullismo e mortificazione dovuta all'aspetto fisico. Il mio romanzo chubby girl - il lato leggero del sovrappeso rappresenta un tentativo di parlare dei problemi legati al sovrappeso con ironia e semplicità, senza troppi drammi, perché se è vero che spesso le storie di persone obese o ex obese sono drammatiche, tante volte siamo proprio noi a farci più male dei bulli perché non siamo in grado di assumere un atteggiamento positivo a dispetto di quel che gli altri possano dire o pensare.
Sperando che continuerete a seguirmi come avete sempre fatto vi saluto e vi do appuntamento al prossimo post!

 Per ordinare una copia del libro "Al tuo fianco,sempre" inviare una mail a info@delta3edizioni.com

sabato 30 dicembre 2017

live action mania: capolavori Disney a confronto


Pur essendo una fan accanita della Disney devo dire che non condivido la scelta di rifare tutti i classici Disney in versione live action. Certo, non va fatta di tutta l'erba un fascio, quindi passiamo ad analizzare velocemente e brevemente le pellicole.
La difficoltà maggiore di questo genere di film è quella di restare fedele al classico d’animazione, ma al tempo stesso innovarlo, inserendo scene e dettagli che mancavano nel film da cui sono tratti, in modo da accontentare i fan fedelissimi e al tempo stesso attirare l’attenzione di nuove fasce di pubblico, tecnologicamente smaliziate e prive di legami affettivi con la vecchia tecnica di animazione 2d.
Ho apprezzato il tentativo di colmare delle piccole lacune, riempire cioè degli spazi che i classici animati avevano trascurato: nella versione live action de il libro della giungla ci sono molti elementi del romanzo non presenti nella versione animata, dal rapporto speciale tra Mowgli e fratello Bigio (Grey), all'importanza rivestita dal fiore rosso, cioè il fuoco fino ad arrivare alla declamazione della legge della giungla,completamente assente nella versione animata, Promosso anche Cinderella che pur restando fedele al classico si sofferma molto sul protagonista maschile, dando un certo spessore al principe che nella versione degli anni 50 è un essere inutile, dato che manda il gran duca in giro per il regno al posto suo!  La Bella e la Bestia mi ha deluso, poiché si son limitati ad aggiungere delle scene non indispensabili, come la corte del principe prima della maledizione, ma si tratta di scene solo belle da vedere, che non arricchiscono la trama.
Mi è piaciuto moltissimo invece Alice in Wonderland di Tim Burton, un po' mento Alice attraverso lo specchio; questi film sono stati in grado di riprendere un classico Disney senza distruggerlo o snaturarlo, in particolare Tim Burton pur conservando il suo stile Dark è riuscito a rendere bene il personaggio di Alice diventata adulta, lo trovo un ottimo seguito. 
 Il live action che odio di più resterà sempre e comunque Maleficent: mi spiace ma Malefica buona non si può sentire! se almeno le avessero dato un altro nome all'inizio della storia sarebbe già più plausibile, invece per chissà quale recondita ragione, la fata più buona di tutte si chiamava Malefica...ma passiamo oltre questo spinoso concetto, molti idolatrano questi live action in quanto "innovativo": beh, mi spiace deludere i fan, ma gli autori non hanno fatto altro che far diventare cattivo re Stefano. Non si può dire che il film sia innovativo poiché si sono limitati a spostare l'asse bene/male: Malefica diventa la vittima (anche di sé stessa, perché prima maledice e poi si pente), e Stefano è il cattivo senza morale e senza scrupoli, le tre fate sono tre idiote (magari fossero almeno dispettose come folletti, macché! sono semplicemente esseri inutili ai fini della trama). 
La verità è che il film più femminista del mondo è proprio La bella addormentata nel bosco. Certo, la principessa non ha un ruolo centrale, poiché le vere protagoniste sono le 3 buone fate,  delle vere eroine, perché parliamoci chiaro: nella versione degli anni 50 sono le tre fate che salvano Aurora: se non fosse stato per le fate il principe sarebbe rimasto per 100 anni nelle segrete (qui Disney fa l'occhiolino alla fiaba originale, in cui la bella dorme per 100 anni). La bella addormentata è il primo film in cui IL PRINCIPE VIENE SALVATO DA 3 DONNE, e solo col loro aiuto riuscirà a sconfiggere Malefica, che per la proprietà transitiva è stata eliminata proprio delle 3 piccole donne che lei riteneva "plebe", in quanto il loro potere è ben poca cosa rispetto al potere della signora di ogni male, che mi piace ed ha senso proprio così, verde e livida di rabbia, potente e terrificante.

domenica 5 novembre 2017

Guilty Reader Book Tag

Salve a tutti!
Ho una proposta da fare a tutti voi che mi seguite da tempo: per una volta vorrei che foste voi a dire la vostra, e siccome amo i libri vorrei proporvi un'iniziativa molto in voga su You Tube: Il #GuiltyReaderBookTag , cioè 10 semplici domande sui libri. Ovviamente parteciperò anche io, e se l'iniziativa avrà un minimo di successo, vi proporrò altre domande simili, ma sul cinema.
Vi piace come idea?
Iniziamo!



Hai mai riciclato un libro come regalo? - Riciclato no, l'ho portato al mercatino dell'usato perché non solo non mi era piaciuto, ma la persona che me lo aveva regalato mi ha fatto del male e sentivo il bisogno di recidere ogni legame...
Hai mai detto 
di aver letto un libro quando invece non l’avevi letto? Si mi è capitato quando ero più piccola...ma poi per senso di colpa, dopo l'ho letto per davvero!
Hai mai preso in prestito un libro senza poi più ridarlo indietro? Solo una volta per vendetta! Anche perché ho provato a restituirlo, ma la diretta interessata mi ha bloccato dai social e si è resa irreperibile, quindi...
Hai mai saltato una parte di un libro o un intero capitolo? Assolutamente no, al massimo se considero il libro intollerabile interrompo la lettura definitivamente.
Hai mai letto una serie non in ordine di pubblicazione? Assolutamente no, l'ordine cronologico prima di tutto!
Hai mai spoilerato un libro? Mai intenzionalmente.
Fai le orecchie alle pagine? Assolutamente no! se trovate orecchiette ad un mio libro significa che lo sto odiando (e comunque lo tratterei bene sperando di venderlo al mercatino!)
Hai mai detto a qualcuno che non possiedi un libro quando in realtà ce l’hai in libreria? Mai, sono sincera e dico apertamente: mi spiace ma non te lo presto!
Hai mai detto a qualcuno di non aver mai letto un libro quando in realtà l’hai letto? No, mi pisce troppo parlare dei libri che ho letto!
Hai mai parlato male di un libro che in realtà ti è piaciuto? Mai, sono sempre assolutamente sincera!

martedì 31 ottobre 2017

La leggenda di Jack o’ Lantern


In alto la zucca intagliata simbolo di Jack o’ lantern.
In basso l'originale rapa di Halloween,  una antica Jack-o'-lantern al Museum of Country life (Foto da Wikipedia)

Secondo la leggenda una notte l'irlandese Jack, un fabbro astuto, avaro e ubriacone, una sera al pub incontrò il diavolo. Astutamente, Jack gli chiese di trasformarsi in una moneta promettendogli la sua anima in cambio di un'ultima bevuta. Mise poi rapidamente il diavolo nel suo borsello, accanto ad una croce d'argento, in modo che il demonio non potesse ritrasformarsi. Per farsi liberare il diavolo gli promise che non si sarebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni e Jack lo lasciò andare. Dieci anni più tardi, il diavolo si presentò nuovamente e questa volta Jack lo ingannò nuovamente: gli chiese di raccogliere una mela da un albero prima di prendersi la sua anima. Per impedirgli di scendere dal ramo, Jack incise una croce sul tronco e così i due giunsero ad un compromesso: in cambio della libertà, il diavolo avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna a Jack. Durante la propria vita dissoluta Jack commise così tanti peccati che, quando morì, fu rifiutato dal Paradiso e quando si presentò all'Inferno, venne scacciato dal diavolo che gli ricordò il patto, ben felice di lasciarlo errare come anima tormentata. Quando Jack si lamentò per il freddo e il buio, il diavolo gli tirò un tizzone ardente, che Jack posizionò all'interno di una rapa che aveva con sé. Cominciò da quel momento a vagare senza tregua alla ricerca di un luogo in cui riposarsi. Da allora Jack vaga con il suo lumino, in attesa del giorno del Giudizio; da qui il nome "Jack-o'-lantern", ossia Jack e la sua Lanterna.

Da dove proviene dunque l'usanza della zucca intagliata? Molto semplice: nel 1845 in seguito alla carestia, molti irlandesi partirono per le Americhe, portando con sé la leggenda di Jack o’ lantern, ma siccome nel nuovo mondo era difficile procurarsi delle rape, decisero di sostituirle con le zucche.Da allora, la zucca intagliata con la faccia del vecchio fabbro con all'interno un lumino è diventato il simbolo più famoso di Halloween.

domenica 29 ottobre 2017

Felice notte di Ognissanti!

Buona sera! Tutti pronti alla visita del "Grande Cocomero"?The Great Pumpkin - letteralmente "la grande Zucca", trasformatasi in cocomero per un'errata traduzione dei Peanuts, arriverà a breve che ci crediate o no, legato ad una tradizione che stiamo facendo sempre più nostra anche in Italia. Certo, ad essere precisi una festività simile in Italia c'è e cade il 30 novembre, prometto che ne riparleremo!
Intanto, per cominciare...quanti di voi sanno che la grande Zucca era in origine una rapa? per saperne di più aspettate il 31, vi pubblicherò qui la vera storia di Jack-o'-lantern e vi spiegherò per quale sortilegio questa rapa si è trasformata in una Zucca.
Nel frattempo per gustarci al meglio il clima di questi giorni, vi ricordo il link della mia fiaba Fuliggine e il segreto della notte di Ognissanti che troverete divisa in puntate su questo blog o in un unico link su Wattpad .
Grazie a tutti e buona lettura!





giovedì 7 settembre 2017

Arriva Gatta Cenerentola!


Tutti conosciamo la celebre fiaba di Charles Perrault, Cenerentola (di cui esiste anche una versione dei fratelli Grimm). Ma forse non tutti sanno che esiste una versione partenopea della celebre fiaba, scritta da Giambattista Basile: la Gatta Cenerentola.
Inclusa nella raccolta di Basile Lo cunto de li cunti (1636) La Gatta Cenerentola fa parte delle fiabe della tradizione popolare, tramandate di generazione in generazione, di cui esistono innumerevoli versioni, con numerose varianti; La versione originale di Basile contiene numerosi particolari che Walt Disney riprese nel famoso classico d’animazione del 1950, ma anche delle parti molto cruenti, come l’omicidio della matrigna da parte dell’eroina.
Il film è stato presentato alla mostra del cinema di Venezia, ed è stato osannato dalla critica. Una bella soddisfazione per i produttori Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, lo stesso team  che per la Mad Entertainment aveva già realizzato “L’Arte della Felicità”, sempre ambientato a Napoli.
La Gatta Cenerentola vive su una vecchia e fatiscente nave da crociera nel malfamato porto di Napoli,  in un futuro non troppo lontano; il film narra la storia di una ragazza non solo oppressa da matrigna e sorellastre, ma contesa sia dal Capo della Polizia che dal boss del porto, noto come O’ Re.
Le sorellastre aprono un bordello nella nave che apparteneva a suo padre, un armatore assassinato da O’ Re, con la complicità della perfida matrigna;  O’Re diventa così il padrone del bordello, e Cenerentola vive alla sua mercé.
Questa Cenerentola è molto diversa dalla remissiva ragazza disneyana che vive di sogni e speranze: è una gatta arruffata, arrabbiata col mondo, che cova un fortissimo senso di vendetta; la vita le ha riservato solo ingiustizie e angherie, vive in un mondo oppresso dalla violenza in cui vige la legge del più forte, in cui ingiustizia, illegalità, ambiguità, rivalità e avidità sono all’ordine del giorno, e dove o’ Re e i suoi scagnozzi vessano il popolo.
Un senso di rabbia e impotenza si impossessa della ragazza, che vive solo per vendicarsi. Ma per fortuna al mondo non esistono solo brutture e prepotenza: esiste l’amore, l’unica via d’uscita.
La notte del ballo la salverà, non tanto dai suoi aguzzini, ma da sé stessa e dall’odio che covava dentro sé, che la stava distruggendo. La scoperta dell’amore per il capo da polizia libererà la sua anima, e le darà la forza di iniziare una nuova vita.
La magia della fiaba si mescola al noir e alla fantascienza, in cui drammi vecchi di mille anni si mescolano con ologrammi ed altre tecnologie futuristiche. Una fiaba moderna e piena di eccessi in cui il matrimonio perde il suo valore, diventando solo un mezzo per  migliorare la propria posizione sociale  e l’amore lascia il posto all’interesse.
Questa stupenda fiaba Dark uscirà nelle sale italiane il 14 settembre 2017. Che dire, aspetteremo con ansia di vedere questa piccola perla della Mad Entertainment, una casa di produzione che ha tutte le carte in tavola per essere una degna rivale delle Mayors Europee ed Americane.

martedì 30 maggio 2017

La guerra delle Formiche:"A Bug's Life - Megaminimondo" e "Z la formica" a confronto







Disney e Dreamworks hanno sempre avuto un approccio alla realtà completamente diverso: soprattutto ai suoi esordi, la Dreamworks aveva una visione della vita molto più cinica, senza fronzoli e senza edulcoranti. Shrek è stato un film rivoluzionario da questo punto di vista, poiché grazie alla sua satira dissacrante e irriverente ha creato un nuovo stile, riuscendo ad ironizzare sui temi classici della fiaba in modo fresco e non perentorio: niente prediche per capirci!
Prima di Shrek, i toni della Dreamworks erano molto più cupi, tenebrosi, preferendo una denuncia sociale esplicita al velo ironico della parodia.
Da questo punto di vista, Z la Formica è emblematico: non ho amato molto questo film proprio per i toni cupi, contrapposti nettamente al colore, vitalità e allegria che sprizza sempre dai film Disney- Pixar: la versione Disneyana della vita nel formicaio è rappresentato da   A Bug's life - Megaminimondo, film molto profondo, in cui la trama non è concentrata esclusivamente sul tema della ribellione degli oppressi contro i prevaricatori: si parla  anche di sentimenti, amicizia, di eroi per caso, della serie "Eroi non si nasce, ti incastrano!"
Z la formica è un film esplicitamente politico, in cui si scontrano due categorie sociali ben delineate: i soldati che combattono i nemici e danno ordini ai sottoposti, mentre le operaie obbediscono e scavano tunnel. A causa di una serie di strani eventi, il nostro eroe Z si ritrova al centro di una vera e propria rivolta del  sistema operai-soldati: si tratta di una vera e propria rivoluzione dal basso in un sistema strutturato; la situazione di partenza in A Bug's life 
è completamente diversa: troviamo un formicaio unito e abitudinario, in cui non c'è posto per individualisti e innovatori, che è costretto a combattere degli invasori esterni, le Cavallette: non si tratta di rivoluzionare l'intero sistema sociale, ma di comprendere che il cambiamento è possibile e positivo, specialmente se ci si rende conto che le formiche sono più numerose delle cavallette.
In Z  invece si parla esclusivamente della rivoluzione compiuta dalle formiche operaie, che si scagliano finalmente contro i capi oppressori per poi concludersi nel tradizionale lieto fine tipico della  fiaba russa, analizzato da Propp nella sua Morfologia della fiaba, in cui l'eroe squattrinato sposa la principessa e si ritrova re. Potremo definirlo un film "socialista", che ha il compito di creare nei più piccoli una coscienza sociale, puntando molto sulla consapevolezza di sé che l'individuo può e deve raggiungere.
Anche in A Bug's life troviamo contenuti simili,  ma senza espliciti riferimenti politici, poiché gli oppressori "Vengono, mangiano, se ne vanno"; le Cavallette non rappresentano la struttura del potere, ma la sua aberrazione, un membro esterno alla comunità che con la prepotenza costringe la colonia a pagare un tributo: più che oppressori sociali sembrano dei mafiosi, o dei bulli, se vogliamo vederla con gli occhi di un dodicenne. La formica Flik lascia la colonia in cerca di eroi che possano combattere le cavallette al loro posto, dando vita ad una serie di gag giocate sui malintesi. Convinto di aver ingaggiato gli insetti più tosti e coraggiosi del mondo, Scoprirà troppo tardi di aver portato al villaggio i membri di un circo, degli artisti di strada, dei clown. Alla fine però i "buffoni" ritenuti dal mondo solo dei buoni a nulla riescono a salvare il popolo delle formiche, decidendo di aiutarle quando invece avrebbero potuto scappare. Ma grazie ad una serie di colpi di scena, alla fine la colonia si rende conto che non occorrono dei salvatori esterni, possono difendersi da sole poiché l'unione fa la forza, e le formiche, se vogliono, possono essere più forti delle cavallette.
Anche se entrambi i film parlano di oppressi che si ribellano, i toni sono completamente diversi: Z è forse troppo serio e cupo, ci sono scene "forti", come quella in cui Z recupera la testa di un soldato, che se pur staccata dal corpo può ancora parlare e dire una frase stoica al nostro eroe: "Non fare l'errore che ho fatto io ragazzo. Non fare tutto quello che ti dicono, pensa con la tua testa". Se la scena non fosse drammatica, il fatto che una frase del genere venga detto da uno che ha letteralmente perso la testa potrebbe far sorridere.
Preferisco i toni più leggeri, ironici e scanzonati di A Bug's life
in cui si affrontato tematiche simili e alla portata di tutti, dove unione e amicizia sono più importanti del singolo individuo e della sua auto-affermazione.
E poi non dobbiamo dimenticare che in A Bug's life non c'è solo la morale ricavata dalla consapevolezza di sé che raggiungono le formiche, anzi forse i personaggi migliori sono proprio gli "eroi per caso", che scoprono di avere delle doti inimmaginabili: in particolare tra loro spicca il grosso bruco Heimlich il cui motto, quando le cose vanno male è : "Un giorno le cose andranno meglio, quando diventerò una splendida farfalla": beh, ovviamente alla fine del film la trasformazione avviene, ma non è quella che tutti immaginavamo: resta identico a com'era prima, solo ha un paio di minuscole ali, che non gli consentono nemmeno di sollevarsi in volo, dato il suo peso, senza l'aiuto dei suoi amici.  La verità è che Heimlich non aveva bisogno di diventare bellissimo: era perfetto così com'era: simpatico, adorabile e pronto ad aiutare i suoi amici. Non aveva bisogno di cambiare, di trasformarsi, aveva già tutto quello che gli occorreva per essere felice, in primis i suoi amici, senza il sostegno dei quali nella scena finale non avrebbe potuto "librarsi in volo".
Questa morale, degna de "Il brutto anatroccolo" è dal mio punto di vista la più bella di tutto il film: per quanto mi riguarda, nella guerra delle formiche non c'è storia: A bug's life batte nettamente Z la Formica! Questa partita l'ha vinta la Disney Pixar.